Il Lazio è una regione ricca di storia, cultura e natura: tre elementi che si contaminano tra loro con risultati di altissimo livello. Ne è una conferma l’Abbazia di Fossanova, situata nel Comune di Priverno in provincia di Latina, in quella che una volta era la frazione di Fossa Nova.

La sua storia si intreccia con quella di uno dei Santi più importanti d’Italia: San Tommaso, del quale è stata l’ultima dimora. 

Il borgo di Fossanova

Fossanova è un borgo davvero splendido, non a caso insignito del prestigioso riconoscimento della Bandiera Arancione. Il suo perno è proprio l’abbazia, fondata dai monaci benedettini nel lontano IX secolo.

Entrambi hanno mantenuto l’impianto originario di stampo medievale, con edifici antichi ancora in ottime condizioni costruiti con la pregiata pietra del luogo. Uno di questi è la sede del Museo Medievale, collocato in quella che era l’antica Foresteria Cistercense.

Qui è possibile fare un’immersione a 360 gradi nella vita com’era nel Medioevo, complici i materiali recuperati dagli scavi realizzati nella medesima area.

Fossanova è inoltre rinomata per i prodotti tipici del territorio, tra cui a spiccare sono quelli caseari a base di latte di bufala: mozzarella, caciotta, primo sale e ricotta. A essi fa eco la gastronomia di carne, molto prelibata con i suoi spezzatini, salsicce e prosciutti.

L’Abbazia e la sua costruzione

L’Abbazia di Fossanova ha visto come primi abitanti i monaci benedettini. Rappresenta un esempio classico del primo stile gotico italiano: quello che ha visto una transizione dal romanico per giungere poi al gotico.

L’interno è limpido e luminoso, con pochi affreschi. A destare l’attenzione è il monito cistercense, il memento mori, l’ordine che più ha dimorato a Fossanova. La struttura è stata costruita nell’impianto originario tra il 1163 e il 1208.

Ai Cistercensi si deve la bonifica del territorio in cui sorge l’Abbazia. Sono stati loro a convogliare le acque del fiume Amaseno, rendendo la zona più salubre e meno paludosa. 

Ha così avuto inizio la rinascita dell’intero borgo, sotto tutti i punti di vista: sociale, economico e naturalmente spirituale. Da qui anche il nome Fossa Nova, nell’auspicio di una nuova vitalità.

Chiostro dell'Abbazia di Fossanova

Vista del chiostro dell’Abbazia di Fossanova

La permanenza di San Tommaso 

La vita di San Tommaso si intreccia con le vicende dell’Abbazia nel momento in cui il complesso monastico si trova a vivere il suo periodo d’oro: tra i secoli XII e il XIV. 

ll Dottore Angelico, questo uno dei tanti soprannomi, si reca nella località laziale dopo aver respinto la nomina ad arcivescovo di Napoli. Si trova comunque convocato da Papa Gregorio X in occasione del Concilio i cui lavori sono previsti per il 1° maggio 1274 a Lione. Nella città d’Oltralpe non arriverà mai. Prima di poter raggiungere Roma si ammala e fa tappa a Fossanova, dove le sue condizioni peggiorano. Qui muore il 7 marzo 1274, dopo aver ricevuto ancora una volta l’eucaristia, forte della propria fede.

Viene sepolto all’interno dell’Abbazia, da allora molto visitata dai tanti pellegrini che si recano a omaggiare il Santo. Il corpo è stato successivamente portato a Tolosa, eccetto alcune reliquie, compresa quella che è stata ritenuta la testa, inizialmente rimaste a Fossanova e poi salvate dal saccheggio dei soldati napoleonici nel 1798 con un rapido trasferimento nella cattedrale di Priverno.

Visitare l’Abbazia di Fossanova con Magic Italy

È possibile visitare l’Abbazia di Fossanova all’interno del tour giornaliero di Magic Italy che prevede una tappa ad Amaseno: sono disponibili ulteriori informazioni a questo link

Un’occasione anche per assaggiare la buonissima mozzarella di bufala locale in un itinerario che è il perfetto connubio tra cultura, spiritualità e buona cucina.

Amaseno, tra storia e prelibatezze

Un’occasione anche per assaggiare la buonissima mozzarella di bufala locale in un itinerario che è il perfetto connubio tra cultura, spiritualità e buona cucina.

Il chiostro e la facciata dell’Abbazia di Fossanova

L’Abbazia di Fossanova è un esempio mirabile di come la bellezza dell’architettura possa andare di pari passo a quella del contesto naturalistico. La vista che si gode dai suoi spazi è superba, ricca di silenzio e piacevole come poche. Lo conferma l’esterno della struttura, a cominciare dalla facciata impreziosita dal rosone di dimensioni considerevoli e da un mosaico.

Non meno interessante la piccola cupola dalla deliziosa forma ottagonale: un insieme che appare di per sé semplice alla vista, ma la cui realizzazione risulta invece alquanto complessa.

Lo stile della struttura vede un sapiente mix di gotico e romanico: è infatti inseribile all’interno di uno stile definibile solo in parte, essendo la sua realizzazione passata per diverse epoche. L’abbazia di Fossanova sfugge, sostanzialmente, a qualsiasi canone e risulta un unicum nel suo genere.

Uno degli ambienti più belli ed eleganti dell’Abbazia di Fossanova è il chiostro, centrale nella vita monastica e dal forte valore simbolico. È qui che, come vuole del resto la regola cistercense, i frati si recano da secoli a passeggiare e a pregare. 

Un luogo dove non mancano alberi e piante, verde e valorizzato dalla pietra della struttura del chiostro. Il collegamento al resto agli spazi della chiesa è assicurato da una porta in stile romanico-gotico: la Porta dei Coristi

Tra solennità e raffinatezza

Gli spazi che vanno a comporre l’Abbazia di Fossanova si caratterizzano per i tratti di forte rigore ed essenzialità, dove nessun dettaglio appare superfluo. Una bellezza che appare semplice, ma che non ha nulla di banale: per questo l’effetto è di forte bellezza.

Oltre al chiostro e alla chiesa, gli altri ambienti che costituiscono la struttura sono la Sala Capitolare, il refettorio, la cucina, l’infermeria, il dormitorio, il cimitero e la casa in cui soggiornano i monaci.

Le regole dell’Ordine hanno visto nei secoli una forte austerità, un tratto che si rispecchia in tutta la struttura. Che però riesce a non perdere di equilibrio: lo si percepisce con profonda meraviglia entrando nella chiesa e ammirando le navate.

Interno Abbazia di Fossanova

Il Museo Medievale dell’Abbazia di Fossanova

Il complesso museale del borgo di Priverno contiene al suo interno il Museo Archeologico, il Parco Archeologico e il Museo Medievale. Quest’ultimo è stato aperto all’interno della Foresteria Cistercense di Fossanova nel 2001, in un ambiente di ampie dimensioni, sobrio e allo stesso tempo magnifico, denso di sacralità.

Il percorso racconta la storia di Priverno durante l’epoca medievale in un luogo come l’Abbazia di Fossanova che ne è la massima espressione. I materiali raccolti sono davvero tanti e vengono costantemente aggiornati. Tra questi troviamo le ceramiche, la cui provenienza è legata ai monumenti funebri e ai sepolcri semplici, costruiti dove c’erano le precedenti case romane. Non mancano i focolari e le stoviglie utilizzate per consumare i pasti.

Il Medioevo, quando si visita l’Abbazia di Fossanova, sembra non essere mai finito, a fronte di un’architettura che rimane uguale a sé stessa e che non sente il trascorrere del tempo, testimone silenzioso insieme alla natura del passaggio dell’uomo.

Il Lazio è una regione ricca di storia, cultura e natura: tre elementi che si contaminano tra loro con risultati di altissimo livello. Ne è una conferma l’Abbazia di Fossanova, situata nel Comune di Priverno in provincia di Latina, in quella che una volta era la frazione di Fossa Nova.

La sua storia si intreccia con quella di uno dei Santi più importanti d’Italia: San Tommaso, del quale è stata l’ultima dimora. 

Il borgo di Fossanova

Fossanova è un borgo davvero splendido, non a caso insignito del prestigioso riconoscimento della Bandiera Arancione. Il suo perno è proprio l’abbazia, fondata dai monaci benedettini nel lontano IX secolo.

Entrambi hanno mantenuto l’impianto originario di stampo medievale, con edifici antichi ancora in ottime condizioni costruiti con la pregiata pietra del luogo. Uno di questi è la sede del Museo Medievale, collocato in quella che era l’antica Foresteria Cistercense.

Qui è possibile fare un’immersione a 360 gradi nella vita com’era nel Medioevo, complici i materiali recuperati dagli scavi realizzati nella medesima area.

Fossanova è inoltre rinomata per i prodotti tipici del territorio, tra cui a spiccare sono quelli caseari a base di latte di bufala: mozzarella, caciotta, primo sale e ricotta. A essi fa eco la gastronomia di carne, molto prelibata con i suoi spezzatini, salsicce e prosciutti.

L’Abbazia e la sua costruzione

L’Abbazia di Fossanova ha visto come primi abitanti i monaci benedettini. Rappresenta un esempio classico del primo stile gotico italiano: quello che ha visto una transizione dal romanico per giungere poi al gotico.

L’interno è limpido e luminoso, con pochi affreschi. A destare l’attenzione è il monito cistercense, il memento mori, l’ordine che più ha dimorato a Fossanova. La struttura è stata costruita nell’impianto originario tra il 1163 e il 1208.

Ai Cistercensi si deve la bonifica del territorio in cui sorge l’Abbazia. Sono stati loro a convogliare le acque del fiume Amaseno, rendendo la zona più salubre e meno paludosa. 

Ha così avuto inizio la rinascita dell’intero borgo, sotto tutti i punti di vista: sociale, economico e naturalmente spirituale. Da qui anche il nome Fossa Nova, nell’auspicio di una nuova vitalità.

Chiostro dell'Abbazia di Fossanova

Vista del chiostro dell’Abbazia di Fossanova

La permanenza di San Tommaso 

La vita di San Tommaso si intreccia con le vicende dell’Abbazia nel momento in cui il complesso monastico si trova a vivere il suo periodo d’oro: tra i secoli XII e il XIV. 

ll Dottore Angelico, questo uno dei tanti soprannomi, si reca nella località laziale dopo aver respinto la nomina ad arcivescovo di Napoli. Si trova comunque convocato da Papa Gregorio X in occasione del Concilio i cui lavori sono previsti per il 1° maggio 1274 a Lione. Nella città d’Oltralpe non arriverà mai. Prima di poter raggiungere Roma si ammala e fa tappa a Fossanova, dove le sue condizioni peggiorano. Qui muore il 7 marzo 1274, dopo aver ricevuto ancora una volta l’eucaristia, forte della propria fede.

Viene sepolto all’interno dell’Abbazia, da allora molto visitata dai tanti pellegrini che si recano a omaggiare il Santo. Il corpo è stato successivamente portato a Tolosa, eccetto alcune reliquie, compresa quella che è stata ritenuta la testa, inizialmente rimaste a Fossanova e poi salvate dal saccheggio dei soldati napoleonici nel 1798 con un rapido trasferimento nella cattedrale di Priverno.

Visitare l’Abbazia di Fossanova con Magic Italy

È possibile visitare l’Abbazia di Fossanova all’interno del tour giornaliero di Magic Italy che prevede una tappa ad Amaseno: sono disponibili ulteriori informazioni a questo link

Un’occasione anche per assaggiare la buonissima mozzarella di bufala locale in un itinerario che è il perfetto connubio tra cultura, spiritualità e buona cucina.

Amaseno, tra storia e prelibatezze

Un’occasione anche per assaggiare la buonissima mozzarella di bufala locale in un itinerario che è il perfetto connubio tra cultura, spiritualità e buona cucina.

Il chiostro e la facciata dell’Abbazia di Fossanova

L’Abbazia di Fossanova è un esempio mirabile di come la bellezza dell’architettura possa andare di pari passo a quella del contesto naturalistico. La vista che si gode dai suoi spazi è superba, ricca di silenzio e piacevole come poche. Lo conferma l’esterno della struttura, a cominciare dalla facciata impreziosita dal rosone di dimensioni considerevoli e da un mosaico.

Non meno interessante la piccola cupola dalla deliziosa forma ottagonale: un insieme che appare di per sé semplice alla vista, ma la cui realizzazione risulta invece alquanto complessa.

Lo stile della struttura vede un sapiente mix di gotico e romanico: è infatti inseribile all’interno di uno stile definibile solo in parte, essendo la sua realizzazione passata per diverse epoche. L’abbazia di Fossanova sfugge, sostanzialmente, a qualsiasi canone e risulta un unicum nel suo genere.

Uno degli ambienti più belli ed eleganti dell’Abbazia di Fossanova è il chiostro, centrale nella vita monastica e dal forte valore simbolico. È qui che, come vuole del resto la regola cistercense, i frati si recano da secoli a passeggiare e a pregare. 

Un luogo dove non mancano alberi e piante, verde e valorizzato dalla pietra della struttura del chiostro. Il collegamento al resto agli spazi della chiesa è assicurato da una porta in stile romanico-gotico: la Porta dei Coristi

Tra solennità e raffinatezza

Gli spazi che vanno a comporre l’Abbazia di Fossanova si caratterizzano per i tratti di forte rigore ed essenzialità, dove nessun dettaglio appare superfluo. Una bellezza che appare semplice, ma che non ha nulla di banale: per questo l’effetto è di forte bellezza.

Oltre al chiostro e alla chiesa, gli altri ambienti che costituiscono la struttura sono la Sala Capitolare, il refettorio, la cucina, l’infermeria, il dormitorio, il cimitero e la casa in cui soggiornano i monaci.

Le regole dell’Ordine hanno visto nei secoli una forte austerità, un tratto che si rispecchia in tutta la struttura. Che però riesce a non perdere di equilibrio: lo si percepisce con profonda meraviglia entrando nella chiesa e ammirando le navate.

Interno Abbazia di Fossanova

Il Museo Medievale dell’Abbazia di Fossanova

Il complesso museale del borgo di Priverno contiene al suo interno il Museo Archeologico, il Parco Archeologico e il Museo Medievale. Quest’ultimo è stato aperto all’interno della Foresteria Cistercense di Fossanova nel 2001, in un ambiente di ampie dimensioni, sobrio e allo stesso tempo magnifico, denso di sacralità.

Il percorso racconta la storia di Priverno durante l’epoca medievale in un luogo come l’Abbazia di Fossanova che ne è la massima espressione. I materiali raccolti sono davvero tanti e vengono costantemente aggiornati. Tra questi troviamo le ceramiche, la cui provenienza è legata ai monumenti funebri e ai sepolcri semplici, costruiti dove c’erano le precedenti case romane. Non mancano i focolari e le stoviglie utilizzate per consumare i pasti.

Il Medioevo, quando si visita l’Abbazia di Fossanova, sembra non essere mai finito, a fronte di un’architettura che rimane uguale a sé stessa e che non sente il trascorrere del tempo, testimone silenzioso insieme alla natura del passaggio dell’uomo.

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