Ci sono luoghi che hanno vissuto nel profondo la storia. Montecassino, con la sua abbazia, è uno di questi. Un simbolo di fede, resilienza, capacità di cadere e rialzarsi, ogni volta con una bellezza e uno splendore particolari. In questo approfondimento vi portiamo alla scoperta di Montecassino. Avrete modo di conoscere un posto unico al mondo, un patrimonio non solo della Ciociaria, ma dell’Italia intera.

Montecassino: le origini dell’abbazia

Montecassino è un rilievo di 516 metri di altitudine. Si trova nel Subappennino laziale, nella parte meridionale della provincia di Frosinone e non lontano dal centro abitato di Cassino.

È famoso soprattutto per la sua abbazia, una delle più note e ammirate a livello planetario. È stata fondata nel 529 da San Benedetto, insieme ai monaci del suo seguito, tutti provenienti da Subiaco.

È qui che il Santo, in pieno paganesimo, riuscì nell’impresa di creare un monastero cristiano strutturato, dove ogni individuo potesse vivere con dignità nella preghiera e nel lavoro: proprio come vuole la Regola da lui elaborata poco prima della sua morte, avvenuta il 21 marzo 547.  Essa contiene principi molto dettagliati e il celebre motto “Ora et Labora”, altamente innovativo per i tempi dal momento che introduceva la pratica del lavoro.

Oggi, a secoli di distanza e nonostante le molteplici distruzioni in cui si è trovata coinvolta, l’ultima risale alla fine della Seconda Guerra Mondiale, è ancora in piedi. La si può ammirare, maestosa ed elegante, persino dalla vicina autostrada.

L’Abbazia di Montecassino - scalinata

L’Abbazia di Montecassino dopo San Benedetto

Circa 20 anni dopo la morte di San Benedetto cominciano le prime distruzioni dell’Abbazia di Montecassino, ad opera dei longobardi nel 577. La comunità benedettina fu costretta all’esilio a Roma.

Il monastero è stato ricostruito solo intorno al 718, per volontà di Papa Gregorio II. A partire dall’VIII si cominciano a trascrivere i codici, che trovano collocazione all’interno della biblioteca dell’abbazia.

Nell’848 avviene una nuova devastazione, questa volta a opera dei saraceni che uccidono l’Abate Bertario e gran parte dei suoi monaci.

Ma la storia non si ferma e il ritorno a Montecassino avviene nel 949, con relativa ricostruzione del monastero che vive un periodo d’oro grazie all’abilità dei suoi copisti e miniaturisti. 

Il resto del Medioevo vede molteplici scorribande e vicissitudini, con diverse personalità e popoli ad alternarsi nella dominazione del territorio. Montecassino non solo resiste, ma riesce spesso anche a splendere.

L’abbazia di Montecassino nell’età moderna

La forma attuale dell’Abbazia di Montecassino viene conseguita tra il Seicento e il Settecento. All’interno di un grande rettangolo irregolare trovano ubicazione l’edificio principale, la chiesa, i tre chiostri e il monastero vero e proprio.

Alla costruzione della nuova basilica partecipano architetti tra cui il Bramante e Antonio da Sangallo il Giovane, a cui si aggiungono successivamente i pittori Sebastiano Conca e Francesco Solimena, solo per citare alcuni nomi noti. La consacrazione avviene nel 1727 alla presenza di Papa Benedetto XIII.

È un momento di particolare fioritura che viene interrotto dalla distruzione perpetrata dalle truppe di Napoleone Bonaparte. Per il monastero comincia un altro periodo buio, che perdura fino all’epoca risorgimentale compresa.

Con una legge apposita l’Abbazia di Montecassino viene dichiarata nel 1866 Monumento nazionale ed è posta sotto controllo del Governo italiano. Il monastero torna a prendere vita e diventa sede della diocesi cassinese.

E arriviamo all’ultima distruzione, quella che si verifica tra il 17 gennaio 1944 e il 18 maggio dello stesso anno, quando Montecassino si trova al centro dei combattimenti della Linea Gustav.

La battaglia di Montecassino ha registrato un forte impiego della fanteria e di conseguenza tanti morti, sia tra gli alleati e gli italiani che tra i tedeschi. 

A impattare in maniera devastante sull’abbazia furono invece i bombardamenti perpetrati dagli alleati, che rasero al suolo tra il 15 e il 18 febbraio 1944 l’intero monastero. La distruzione ha portato alla perdita di uno dei patrimoni più importanti dell’umanità

L’Abbazia di Montecassino è stata ricostruita secondo l’impianto originario, per essere riconsacrata nel 1964 a venti anni esatti dalla terribile battaglia da Papa Paolo VI. 

Visitare Montecassino oggi

Oggi è possibile visitare Montecassino e trovare tutta la grandiosità e spettacolarità del suo passato. Magic Italy propone un tour di un giorno alla scoperta di quello che è il secondo monastero più antico d’Italia: potete trovare ulteriori informazioni a questo link.

Un’esperienza che merita assolutamente, complice la ricostruzione eccellente e che vede diversi reperti storici interessanti, da fare almeno una volta nella vita.

Panorama Abbazia di Montecassino

Ci sono luoghi che hanno vissuto nel profondo la storia. Montecassino, con la sua abbazia, è uno di questi. Un simbolo di fede, resilienza, capacità di cadere e rialzarsi, ogni volta con una bellezza e uno splendore particolari. In questo approfondimento vi portiamo alla scoperta di Montecassino. Avrete modo di conoscere un posto unico al mondo, un patrimonio non solo della Ciociaria, ma dell’Italia intera.

Montecassino: le origini dell’abbazia

Montecassino è un rilievo di 516 metri di altitudine. Si trova nel Subappennino laziale, nella parte meridionale della provincia di Frosinone e non lontano dal centro abitato di Cassino.

È famoso soprattutto per la sua abbazia, una delle più note e ammirate a livello planetario. È stata fondata nel 529 da San Benedetto, insieme ai monaci del suo seguito, tutti provenienti da Subiaco.

È qui che il Santo, in pieno paganesimo, riuscì nell’impresa di creare un monastero cristiano strutturato, dove ogni individuo potesse vivere con dignità nella preghiera e nel lavoro: proprio come vuole la Regola da lui elaborata poco prima della sua morte, avvenuta il 21 marzo 547.  Essa contiene principi molto dettagliati e il celebre motto “Ora et Labora”, altamente innovativo per i tempi dal momento che introduceva la pratica del lavoro.

Oggi, a secoli di distanza e nonostante le molteplici distruzioni in cui si è trovata coinvolta, l’ultima risale alla fine della Seconda Guerra Mondiale, è ancora in piedi. La si può ammirare, maestosa ed elegante, persino dalla vicina autostrada.

L’Abbazia di Montecassino - scalinata

L’Abbazia di Montecassino dopo San Benedetto

Circa 20 anni dopo la morte di San Benedetto cominciano le prime distruzioni dell’Abbazia di Montecassino, ad opera dei longobardi nel 577. La comunità benedettina fu costretta all’esilio a Roma.

Il monastero è stato ricostruito solo intorno al 718, per volontà di Papa Gregorio II. A partire dall’VIII si cominciano a trascrivere i codici, che trovano collocazione all’interno della biblioteca dell’abbazia.

Nell’848 avviene una nuova devastazione, questa volta a opera dei saraceni che uccidono l’Abate Bertario e gran parte dei suoi monaci.

Ma la storia non si ferma e il ritorno a Montecassino avviene nel 949, con relativa ricostruzione del monastero che vive un periodo d’oro grazie all’abilità dei suoi copisti e miniaturisti. 

Il resto del Medioevo vede molteplici scorribande e vicissitudini, con diverse personalità e popoli ad alternarsi nella dominazione del territorio. Montecassino non solo resiste, ma riesce spesso anche a splendere.

L’abbazia di Montecassino nell’età moderna

La forma attuale dell’Abbazia di Montecassino viene conseguita tra il Seicento e il Settecento. All’interno di un grande rettangolo irregolare trovano ubicazione l’edificio principale, la chiesa, i tre chiostri e il monastero vero e proprio.

Alla costruzione della nuova basilica partecipano architetti tra cui il Bramante e Antonio da Sangallo il Giovane, a cui si aggiungono successivamente i pittori Sebastiano Conca e Francesco Solimena, solo per citare alcuni nomi noti. La consacrazione avviene nel 1727 alla presenza di Papa Benedetto XIII.

È un momento di particolare fioritura che viene interrotto dalla distruzione perpetrata dalle truppe di Napoleone Bonaparte. Per il monastero comincia un altro periodo buio, che perdura fino all’epoca risorgimentale compresa.

Con una legge apposita l’Abbazia di Montecassino viene dichiarata nel 1866 Monumento nazionale ed è posta sotto controllo del Governo italiano. Il monastero torna a prendere vita e diventa sede della diocesi cassinese.

E arriviamo all’ultima distruzione, quella che si verifica tra il 17 gennaio 1944 e il 18 maggio dello stesso anno, quando Montecassino si trova al centro dei combattimenti della Linea Gustav.

La battaglia di Montecassino ha registrato un forte impiego della fanteria e di conseguenza tanti morti, sia tra gli alleati e gli italiani che tra i tedeschi. 

A impattare in maniera devastante sull’abbazia furono invece i bombardamenti perpetrati dagli alleati, che rasero al suolo tra il 15 e il 18 febbraio 1944 l’intero monastero. La distruzione ha portato alla perdita di uno dei patrimoni più importanti dell’umanità

L’Abbazia di Montecassino è stata ricostruita secondo l’impianto originario, per essere riconsacrata nel 1964 a venti anni esatti dalla terribile battaglia da Papa Paolo VI. 

Visitare Montecassino oggi

Oggi è possibile visitare Montecassino e trovare tutta la grandiosità e spettacolarità del suo passato. Magic Italy propone un tour di un giorno alla scoperta di quello che è il secondo monastero più antico d’Italia: potete trovare ulteriori informazioni a questo link.

Un’esperienza che merita assolutamente, complice la ricostruzione eccellente e che vede diversi reperti storici interessanti, da fare almeno una volta nella vita.

Panorama Abbazia di Montecassino

Lascia il tuo commento

Post correlati