Ci sono borghi capaci di conquistare al primo sguardo. Non solo per il contesto naturalistico in cui sono immersi e per la loro storia, ma per qualcosa di indefinibile che si può chiamare in mille modi: poesia, magia, atmosfera, anima, energia, per dirne alcuni. Greccio è tutto questo e molto di più. Un paese che si trova arroccato nella Sabina più autentica, in provincia di Rieti, a 750 metri d’altezza. 

Un luogo incantato, dove il tempo sembra essersi fermato a un’epoca storica ben precisa: quella che ha visto il passaggio di una delle personalità più influenti a livello spirituale di tutti i tempi. Stiamo parlando del Santo di Assisi, Francesco, la cui storia è legata in maniera importante a quella di Greccio. Un borgo che vale la pena visitare, dove è possibile sentire emozioni primitive e ancestrali, incontrando persino la parte più intima di sé.

Greccio

Greccio, provincia di Rieti

Greccio, tra storia e leggenda

Greccio si trova alle pendici del Monte Lacerone, non lontano dal confine con l’Umbria, tra felci, querce e una natura un po’ impervia e rigogliosa. La sua storia è immersa nel mito e nella leggendaPare infatti che la fondazione risalga a una colonia greca esiliata dalla propria patria. La scelta di Greccio come luogo è avvenuta in virtù della posizione strategica e allo stesso tempo per lo splendore del contesto naturalistico.

Il nome Greccio mostra la veridicità storica di questa ipotesi: inizialmente era Grecia, poi Grece, Grecce e per ultimo quello attuale, Greccio.
Nel 1242 Greccio è stato distrutto dalle truppe di Federico II di Svevia, che però non sono riuscite a conquistare Rieti. Una devastazione perpetrata nuovamente secoli dopo da un altro condottiero, Napoleone.

Nonostante ciò sono giunti fino a noi i resti del castello del XI secolo e la struttura del borgo, che presenta tratti tipici del Medioevo. Ma quello che davvero è stato tramandato è una testimonianza particolarmente rilevante a livello storico che ha al centro San Francesco di Assisi.

Greccio e San Francesco

La fama di Greccio è intrinsecamente legata a quella del Santo di Assisi, che la notte di Natale del 1223 realizzò nel borgo il primo presepe vivente, in collaborazione con Messer Giovanni Velita: il signore locale.

Presepe di Greccio

San Francesco celebra il Natale a Greccio. Affresco di Sieger Koeder

Il presepe vivente è una tradizione che ha portato il nome di Greccio a essere noto e amato in tutto il mondo. La rappresentazione ha subito delle interruzioni, per poi riprendere con regolarità a partire dal 1972. Francesco ha lasciato il segno nella storia per via di un tratto che da sempre l’ha contraddistinto e che nel presepe vivente del 1223 non è mancato: la semplicità, l’umiltà. 

Durante la rappresentazione, infatti, si è mosso nella notte verso la grotta con la luce di una fiaccola e insieme alle persone umili del posto, portando con sé un bue, un asinello, un po’ di fieno. Nient’altro.
Un messaggio chiaro di speranza e di voglia di affrontare la vita senza lasciarsi intimidire dal suo lato buio, condividendo la propria esistenza con gli altri. 

Questa la rappresentazione originaria del primo presepe vivente, in cui sono assenti i personaggi, ma è ben percepibile l’umiltà, la povertà, l’essenzialità del messaggio cristiano più puro.

Greccio oggi

Magic Italy propone un tour di un giorno a Rieti e a Greccio, sulle orme di San Francesco. Un’occasione per scoprire l’autentica bellezza del borgo, ben riassunta nella Torre Campanaria e nelle due chiese principali: San Michele Arcangelo e S. Maria del Giglio. Per ulteriori informazioni è possibile consultare questo link.

Greccio è un luogo fondamentale per la spiritualità cristiana e per riscoprire una delle sue personalità più vibranti. Sono presenti quattro santuari, tutti realizzati dal Santo, tra cui spicca il Santuario Francescano.

Allo stesso tempo, Greccio è un borgo ricco di natura. Diversi i percorsi da fare a piedi, su tutti il cammino di Francesco, in omaggio all’itinerario fatto da Francesco d’Assisi secoli fa.

Ci sono borghi capaci di conquistare al primo sguardo. Non solo per il contesto naturalistico in cui sono immersi e per la loro storia, ma per qualcosa di indefinibile che si può chiamare in mille modi: poesia, magia, atmosfera, anima, energia, per dirne alcuni. Greccio è tutto questo e molto di più. Un paese che si trova arroccato nella Sabina più autentica, in provincia di Rieti, a 750 metri d’altezza. 

Un luogo incantato, dove il tempo sembra essersi fermato a un’epoca storica ben precisa: quella che ha visto il passaggio di una delle personalità più influenti a livello spirituale di tutti i tempi. Stiamo parlando del Santo di Assisi, Francesco, la cui storia è legata in maniera importante a quella di Greccio. Un borgo che vale la pena visitare, dove è possibile sentire emozioni primitive e ancestrali, incontrando persino la parte più intima di sé.

Greccio

Greccio, provincia di Rieti

Greccio, tra storia e leggenda

Greccio si trova alle pendici del Monte Lacerone, non lontano dal confine con l’Umbria, tra felci, querce e una natura un po’ impervia e rigogliosa. La sua storia è immersa nel mito e nella leggendaPare infatti che la fondazione risalga a una colonia greca esiliata dalla propria patria. La scelta di Greccio come luogo è avvenuta in virtù della posizione strategica e allo stesso tempo per lo splendore del contesto naturalistico.

Il nome Greccio mostra la veridicità storica di questa ipotesi: inizialmente era Grecia, poi Grece, Grecce e per ultimo quello attuale, Greccio.
Nel 1242 Greccio è stato distrutto dalle truppe di Federico II di Svevia, che però non sono riuscite a conquistare Rieti. Una devastazione perpetrata nuovamente secoli dopo da un altro condottiero, Napoleone.

Nonostante ciò sono giunti fino a noi i resti del castello del XI secolo e la struttura del borgo, che presenta tratti tipici del Medioevo. Ma quello che davvero è stato tramandato è una testimonianza particolarmente rilevante a livello storico che ha al centro San Francesco di Assisi.

Greccio e San Francesco

La fama di Greccio è intrinsecamente legata a quella del Santo di Assisi, che la notte di Natale del 1223 realizzò nel borgo il primo presepe vivente, in collaborazione con Messer Giovanni Velita: il signore locale.

Presepe di Greccio

San Francesco celebra il Natale a Greccio. Affresco di Sieger Koeder

Il presepe vivente è una tradizione che ha portato il nome di Greccio a essere noto e amato in tutto il mondo. La rappresentazione ha subito delle interruzioni, per poi riprendere con regolarità a partire dal 1972. Francesco ha lasciato il segno nella storia per via di un tratto che da sempre l’ha contraddistinto e che nel presepe vivente del 1223 non è mancato: la semplicità, l’umiltà. 

Durante la rappresentazione, infatti, si è mosso nella notte verso la grotta con la luce di una fiaccola e insieme alle persone umili del posto, portando con sé un bue, un asinello, un po’ di fieno. Nient’altro.
Un messaggio chiaro di speranza e di voglia di affrontare la vita senza lasciarsi intimidire dal suo lato buio, condividendo la propria esistenza con gli altri. 

Questa la rappresentazione originaria del primo presepe vivente, in cui sono assenti i personaggi, ma è ben percepibile l’umiltà, la povertà, l’essenzialità del messaggio cristiano più puro.

Greccio oggi

Magic Italy propone un tour di un giorno a Rieti e a Greccio, sulle orme di San Francesco. Un’occasione per scoprire l’autentica bellezza del borgo, ben riassunta nella Torre Campanaria e nelle due chiese principali: San Michele Arcangelo e S. Maria del Giglio. Per ulteriori informazioni è possibile consultare questo link.

Greccio è un luogo fondamentale per la spiritualità cristiana e per riscoprire una delle sue personalità più vibranti. Sono presenti quattro santuari, tutti realizzati dal Santo, tra cui spicca il Santuario Francescano.

Allo stesso tempo, Greccio è un borgo ricco di natura. Diversi i percorsi da fare a piedi, su tutti il cammino di Francesco, in omaggio all’itinerario fatto da Francesco d’Assisi secoli fa.

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